IAEV - Jean-Pierre Bianchini - Merlengo-St.Orens - Aller Sans Retour

Merlengo-St.Orens – Aller Sans Retour

L'odyssée

d'une famille d'immigrants italiens

au début du XXe siècle

Dalla prefazione di Roberto Bianchin:
«Si misero a piangere, Angelo e Rosa, la sera in cui presero la decisione di partire. Lasciare tutto per andare incontro all'ignoto. In un Paese diverso dove parlavano una lingua sconosciuta. Eppure non c'era altro da fare. Non vedevano soluzioni diverse. A Merlengo, un piccolo paese di campagna della provincia di Treviso, nell'Italia del Nord, c'era soltanto miseria agli inizi del Novecento. Si faceva la fame. Niente lavoro. Non si vedevano prospettive. Nessuna idea di futuro. Spezzarsi la schiena nei campi a lavorare la terra non bastava per mantenere la famiglia che stava diventando numerosa. Per dare un avvenire ai figli.
Angelo Bianchin e Rosa Girotto accolsero così il suggerimento di un amico che li aveva preceduti nel viaggio della disperazione e della speranza. Dalle parti di Tolosa, nel Sud della Francia, c'era un agricoltore che aveva bisogno di buone braccia per la terra dei suoi campi. I Bianchin questo avevano, buone braccia, nient'altro. Questo portavano in dote. Alcuni di loro, del resto, poi sarebbero diventati buoni rugbisti. E in cambio delle braccia avrebbero avuto anche una casa, vicino ai campi, dove crescere i figli. Non sapevano dove fosse Tolosa, anzi Toulouse, Angelo e Rosa. Non sapevano nemmeno dove fosse la Francia, non c'erano mai stati. E non conoscevano una parola di francese. Ma non avevano scelta. In Italia lavoro non c'era, in Francia l'avevano trovato.
Partirono col niente che avevano, quattro vecchie valigie, appena i soldi del biglietto del treno, un indirizzo scarabocchiato su un foglietto. Quello che avvenne dopo, e fino ai giorni nostri, lo leggerete in questo libro, una vera e propria saga familiare, scritto in modo semplice e asciutto da uno dei nipoti di Angelo e Rosa, Jean-Pierre, figlio di Guido, diventato Bianchini con l'aggiunta di una "i" per la svista di un impiegato dell'anagrafe francese, che dopo gli stenti della vita nei campi ha saputo dare vita, insieme al fratello Louis, a una delle maggiori aziende florovivaistiche di Francia.
Un secolo è passato da quel viaggio di andata senza ritorno Merlengo-St.Orens. L'odissea dei Bianchin-Bianchini è una storia singola che è diventata la storia collettiva di tante famiglie di emigranti italiani all'inizio del Novecento. Una storia emblematica in questi tempi difficili segnati in modo così drammatico dai problemi dell'immigrazione, che è probabilmente la più grande sfida che il mondo ha di fronte.»