Da I Antichi Editori |
I Misteri di Porto Longone, di Roberto Bianchin e Luca Colferai, postfazione di Giuseppe Massimo Battaglini. I Antichi Editori, 2021 (iantichieditori.it).
Roberto Bianchin (a sinistra) e Luca Colferai (a destra) (foto Judith Bomfim per I Antichi Editori Venezia).

Dal 5 maggio disponibile per l'acquisto anche su Amazon.it.

A duecento anni dalla morte, nell’ambito delle manifestazioni per il bicentenario della scomparsa, fa il suo ritorno all’isola d’Elba l’Imperatore Napoleone Bonaparte, da molti ricordato e da qualcuno anche rimpianto, che governò l’isola tra il 1814 e il 1815. Lo fa con un libro, I Misteri di Porto Longone, firmato da due noti scrittori veneziani, Roberto Bianchin e Luca Colferai, e pubblicato da I Antichi Editori, una raffinata casa editrice di avventure deliziose e stravaganti.


La storia narrata, avvincente e misteriosa, prende le mosse dalle peripezie di Antonio Arrighi, vignaiolo all’isola d’Elba da quattro generazioni, che ama andare a  curiosare fra le storie antiche dei vitigni, e che scopre in circostanze misteriose come facevano il vino duemila anni fa i greci dell’isola di Chio, immergendo l’uva nel mare perché ne assorbisse i sapori. Decide quindi di ritentare l’esperimento e di produrre un vino salato unico al mondo, ma quando affonda le ceste cariche d’uva nel mare di Porto Azzurro, accade qualcosa che non si sarebbe mai aspettato: una delle ceste non vuol saperne di risalire. Si è impigliata in due scheletri, che dormivano, incatenati fra loro, nel fondo del mare.


Il commissario Leonello Balestrini avvia le indagini, riaprendo i fascicoli delle persone scomparse dall’isola negli ultimi cinquant’anni. Scoprirà, con sua grande sorpresa, che non sono poche. A trarlo d’impaccio, arriva la perizia sulla datazione degli scheletri: hanno più di duecento anni, risalgono addirittura all’Ottocento. Il commissario, con suo grande sollievo, chiude il caso. Lo riapre invece, con una mossa a sorpresa, un imprenditore del posto, Marcello Bargellini, convinto che sia un peccato non andare a fondo della storia. Per questo affida l’incarico di proseguire le indagini a un celebre anatomopatologo, Duilio Maria Biani Smighi, lo stesso che aveva datato gli scheletri. Questi all’inizio è titubante: «sono solo un lettore di gialli, mica un detective».


Convinto ad accettare, il Maigret dell’Elba, come poi verrà battezzato, inizia una sua personalissima inchiesta: un vero e proprio viaggio nel passato, fino al periodo del soggiorno elbano di Napoleone Bonaparte, che lo porterà tra luoghi magici e nascosti dell’isola, personaggi bizzarri, contesse intriganti, feste in maschera e tavole imbandite, forzieri piombati e archivi segreti della Bibliotèque Nationale de France a Parigi. Alla fine riuscirà a trovare la chiave per risolvere il giallo, e lo farà con un coup de théâtre alla maniera di Agatha Christie.


Sostenuto da una scrittura originale, ironica e brillante, e da un continuo incrociare realtà e fantasia, con personaggi realmente esistenti che si muovono accanto ad altri che sono invece immaginari, il romanzo diventa così un avvincente giallo storico, come lo ha definito il Professor Giuseppe Massimo Battaglini, Presidente del Centro Nazionale di Studi Napoleonici, che ne ha curato la postfazione, «in cui se non tutto è vero, molto è verosimile».   


Nato da un’idea di Marino Sartori, consulente finanziario veneziano trapiantato all’Elba, ma soprattutto musicista e attore, il libro, che è candidato al Premio letterario Internazionale Gian Antonio Cibotto 2021 in programma in settembre a Rovigo, verrà presentato in diretta streaming sulla piattaforma Zoom martedì 4 maggio alle ore 21 a cura dei Lions dell’Isola d’Elba e della Quinta Circoscrizione dei Lions della Toscana, di cui Sartori, che condurrà l’incontro, è presidente. Parteciperanno, oltre agli autori, lo storico Giuseppe Massimo Battaglini, il sindaco di Porto Azzurro Maurizio Papi, l’imprenditore Marcello Bargellini, il vignaiolo Antonio Arrighi, il professor Duilio Biani e l’architetto Leonello Balestrini. Seguirà, in giugno, uno stravagante tour di presentazioni-spettacolo nei paesi dell’Elba alla maniera degli antichi cantastorie.


Bianchin & Colferai, alla guida del gruppo storico della Compagnia de Calza «I Antichi», il più celebre del Carnevale di Venezia, specializzato in rievocazioni sempre sospese fra tradizione e trasgressione, non sono nuovi a queste imprese: nel 2014, nell’ambito delle celebrazioni per il bicentenario napoleonico, avevano messo in scena alla baia della Biodola un bizzarro spettacolo intitolato Quel Casanova di Bonaparte, incentrato su un immaginario incontro-scontro tra il grande imperatore francese e il grande avventuriero veneziano, e nel 2019 in occasione del cinquecentenario mediceo avevano resuscitato Cosimo I de’ Medici nello spettacolo Tanto gagliardo che più non si può dir andato in scena al chiostro di Forte Falcone (visibile ancora su youtube), e poi diventato un libro che porta lo stesso titolo.

        
I Misteri di Porto Longone, di Roberto Bianchin e Luca Colferai, postfazione di Giuseppe Massimo Battaglini. I Antichi Editori, 2021 (iantichieditori.it). 258 pagine, 12 euro. Disponibile su amazon.it dal 5 maggio 2021.

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